Dunque, ho fatto un po' di prove per conto mio.
Per quanto riguarda clamav, nel file di configurazione bisogna mettere come utente "root" anzichè "clamav"; poi però, eseguendo una scansione completa con il comando
clamscan -v -o -r /mnt/sda1
ho dato avvio ad una procedura talmente lunga e pesante che... ho bruciato il processore!
Va bè, poco male, era roba vecchia. Però, nel frattempo che mi leggevo gli output (l'opzione -v vuol dire verbose, cioè letteralmente chiaccherona) ho notato che insisteva un bel po' su una cartella stranissima, "system volume information". Prendendo un'altra cavia di vecchio pc, ho visto che in Windows non c'è sistema di vedere tale cartella; invece con Linux sta proprio lì, a portata di mano. Contiene moltissime cartelle "rp..." con un numero di serie.
Per farvela breve, si tratta di tutti i "restore point", i punti di ripristino che Win crea automaticamente, e non cancella mai. Ho provato quindi a cancallarli tutti meno gli ultimi tre, poi eseguendo una deframmentazione da Win si è evidenziato un buco, quasi una voragine, di spazio che avevo liberato con tale manovra.
Conclusione, al termine mi sono ritrovato con un XP quasi nuovo, che avvia in 40 secondi e risponde benissimo ai comandi.
Spero che questo post sia di stimolo anche a voi per fare qualche sperimentazione analoga, anche su altre versioni di Windows... Può essere molto interessante, e lavorativamente utile, saper ripristinare sistemi Win, laddove tutti gli altri sanno solo formattare...
Un salutone e un augurio di buon 2015 a tutti da Marco.
